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L'arte dello zazen inizia con il sedersi su un cuscino, con le gambe incrociate e il busto eretto. Le indicazioni della postura- come incrociare le gambe, come mettere le mani, dove posare lo sguardo ecc. - sono precise e nel corso dell'opera Crépon vi fa riferimento più volte, anche se il metodo migliore per imparare come sedersi nel modo corretto è apprenderlo direttamente da una persona competente. Lo zazen di cui parla l'Autore si colloca nel cuore della trasmissione dell'insegnamento del Buddha Shakyamuni ed è molto più di un semplice esercizio di meditazione. Lo zazen non ha un oggetto. Ciò significa che non si deve concentrare la mente su qualcosa di particolare, come una divinità, un mantra o una rappresentazione simbolica, e nemmeno riflettere su questioni particolari, private o dottrinali che siano. Non si cerca nemmeno di vedere i propri pensieri, né di fermarli, né di raggiungere la purezza o uno specifico stato della coscienza. Si sta soltanto seduti, con il corpo che fa del suo meglio per mantenere una posizione corretta. In questo, lo zazen è molto semplice ma è anche molto profondo e ci fa avvicinare a una dimensione più vasta della nostra vita: questo è ciò che il libro di Crépon si propone di esplorare.